Mutamenti e metamorfosi (2012)

Ancora una volta Piero Paladini si muove con stupore nei sentieri complessi del mito, con un fare solo apparentemente disinvolto, poiché ogni dipinto è frutto di un processo lento di meditazione iconografica e formale. Non a caso l’artista predilige agire contemporaneamente su più opere, in modo tale da digerire con estrema calma e dedizione ogni singolo aspetto di un tema e delle fasi di lavorazione delle sue tele dalla tramatura grezza.

Paladini torna ad Acaya – a pochi chilometri dal quell’incantevole castello che sembra emerso da uno dei suoi dipinti di paesaggio – con un nuovo ciclo di dipinti (dieci, per l’esattezza) ispirati alle Metamorfosi di Ovidio, accompagnato da un articolato contributo di Piero Grima, che più volte ha lavorato a quattro mani con l’artista, in un continuo rincorrersi di parole e segni, di concetti e immagini, di letture teoriche e interpretazioni iconografiche.
Lorenzo Madaro

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